Italia, Usa | 1982 | 100 minuti | colore | 1.85:1 | italiano 5.1
DIRECTOR
DAMIANO DAMIANI
Innanzitutto il film è tecnicamente ben realizzato, con stupefacenti carellate in soggettiva, molto all'avanguardia per l'epoca visto che non esisteva ancora la steady-cam (memorabile il piano sequenza che ruota e avvolge a 360° il protagonista nella sequenza pre-possessione). Le stanze, le scale, tutto l'interno della famigerata villa ha una resa molto inquietante grazie all'ottima fotografia di Franco Di Giacomo. Il giovane protagonista (Jack Magner) ha un volto che è perfetto per la parte dell'indemoniato Sonny, il make-up (soprattutto nel finale) è veramente impressionante: visto con i giusti giochi di ombre e luci all'interno di quell'attico sporco e maligno, non ha nulla da invidiare al trucco usato su Linda Blair per quell'ESORCISTA da cui AMITYVILLE POSSESSION prende (giustamente) ispirazione per la seconda parte, e se proprio bisogna muovere un'accusa sul finale, più che alla scelta abbastanza scontata della conclusione, bisognerebbe citare l'esagerazione dell'aspetto orrorifico, con l'apparizione della mostruosa creatura che si cela all'interno del corpo del protagonista (classica e ridicola americanata).