24.5.11

VAMPYROS LESBOS

LAS VAMPIRAS

DIRECTOR
ORIGINE
Spagna | Germania
ANNO
1970
DURATA
86 minuti | colore
ASPECT RATIO
1.85:1 widescreen
AUDIO
spagnolo | italian sub

Assieme a Una Vergine fra i Morti Viventi, uno dei punti più alti e "arthouse" del prolifico maestro spagnolo, realizzato secondo il mio parere all'inizio di quello che diventerà il suo periodo più creativo e sperimentale ('70 - '74). Conosciuto anche con il titolo Las Vampiras, è una pellicola assolutamente da vedere per come mette in scena una certa tipologia cinematografica di genere anni '70 ampliando quel filone "saffico-vampirico" che troverà sbocco fra altri registi del periodo (soprattutto Jean Rollin). Vampyros Lesbos è imperniato da un'atmosfera straniante e onirica che non si scorderà facilmente, inserti psichedelici e grande uso di grandangolari (come abitudine di Franco). E' anti-horror: per lo svolgersi della storia prevalentemente di giorno, con la vampira Irina (stesso nome della contessa Irina di Female Vampire) che si "nutre" della luce del sole e dell'acqua del mare. Sexploitation and Surrealist Cinema! 





  

  

18.5.11

AWAKENING OF THE BEAST


Brasile
1970
94 minuti
color, BN
1.66:1




Terzo film della prima trilogia dove appare il personaggio di Zè do Caixao, iniziata nel 1963 con A Meja Noite Levarei Sua Alma e proseguita nel 1966 con Esta Noite Encarnarei to deu Cadaver. In questo terzo capitolo (il migliore della trilogia) Marins divide il film in due parti: una prima, girata in bianco e nero, dallo stampo puramente exploitation, mostra i comportamenti alquanto bizzarri di una serie di persone sotto l'effetto di sostanze stupefacenti: una ragazza si mette a fare uno spogliarello davanti a tre anzianotti (con tanto di "pissing" finale in un classico vaso da notte), un'altra ragazza, durante una festa hippy che si conclude in un'orgia di sangue, viene violentata e uccisa con un bastone, una madre perversa osserva la propria figlia che amoreggia con un uomo, una giovane donna è preda di allucinazioni animalesche (un maiale, un cavallo) mentre viene insidiata dal ripugnante titolare di un'agenzia...
Uno studioso è interessato a compiere sui soggetti degli esperimenti per poi documentare il tutto su un libro, e così mentre proietta in una sala docenti le bizzarre immagini ricavate dai suoi studi, sottopone alcuni filmati anche all'attenzione del regista stesso (Mojica Marins), per far emergere la figura di Zè do Caixao. E in questo modo metacinematografico parte la seconda parte del film, e come per la sequenza della discesa all'inferno in Esta Noite...Marins sceglie il colore e catapulta i personaggi visti finora e lo spettatore nel suo calendoscopio di incubi, visioni psichedeliche dai colori sgargianti, blu, rossi, verdi, virate in seppia che fanno da contorno a torture, mutilazioni, sadomasochismo, ecc..
L'inferno plasmato dal regista è ancora migliore di quello creato precedentemente, con una serie infinita di situazioni e scene memorabili: la testa volante, la cordata di schiavi in processione legati da catene, con relativa sodomizzazione di una ragazza, il tizio con teste mozzate sulle braccia, i sederi con le facce dipinte. In mezzo a questa allucinante bolgia di visioni infernali, il diabolico Zè appare, scompare, per poi riapparire all'improvviso come un'illusionista, scaglia malefici contro le sue vittime per farle sprofondare ad ogni colpo sempre di più in quell'abisso infernale di torture e perversioni. Cammina sopra i corpi distesi a terra, i corpi di quelle povere anime ormai dannate e ride, con quel suo ghigno beffardo ride della sofferenza che dilaga sotto i suoi occhi, quel mondo di sofferenza da lui creato apposta per seppellire in eterno i reietti della società.  
Awakening of the Beast ha molti punti in comune con O Estranho Mundo de Zè do Caixao, uno dei migliori lavori di Marins, nonchè uno dei suoi film più estremi e che il regista diresse due anni prima di questo (nel 1968). O Estranho Mundo.. non fa parte della prima trilogia ed è composto da tre episodi nel quale il personaggio di Zè appare solo nell'ultimo... Ne parleremo.

14.5.11

ANGELO DELLA VENDETTA


Usa
1981
80 minuti
colore
1.85:1 widescreen


Thana è una ragazza sordomuta che abita in un malfamato quartiere di New York elavora come stiratrice in un atelier d'alta moda. Una sera, durante il tragitto per rientrare a casa, viene aggredita da un malvivente (lo stesso Ferrara) che, portata in un vicolo, la violenta brutalmente. Ripresasi momentaneamente dallo shock, Thana riesce a raggiungere il suo appartamento, ma appena entra ha un'altra sorpresa: un ladruncolo entrato per rubare, si getta su di lei e per la seconda volta, la poveretta subisce violenza. Questa volta però Thana reagisce e con un ferro da stiro colpisce l'uomo alla testa uccidendolo. Quando realizza l'accaduto, la ragazza trascina il cadavere nella vasca da bagno e con un coltellaccio comincia pian piano a farlo a pezzi che rinchiude in sacchi d'immondizia e che, nei giorni seguenti, getterà in vari bidoni della spazzatura situati nella città. Da questo momento la psiche di Thana è ormai irrimediabilmente sconvolta e, procuratasi una pistola, la ragazza comincia a girare per le vie di New York facendosi giustizia di tutti gli uomini che incontra: un fotografo che l'abborda all'uscita di un bar, un giovane che la segue per strada e perfino uno sceicco che le offre una consistente somma di denaro per passare la notte con lui. Di giorno Thana continua il suo lavoro all'atelier, ma la distrazione durante lo svolgimento delle sue mansioni attira l'attenzione del manager (che ha sempre avuto un debole per lei) che è costretto a richiamarla dandole comunque delle possibilità. Di notte, la Thana timida e riservata si trasforma in una spietata serial killer e in una sequenza degna dei maggiori gangster-movies, riesce a far fuori in un colpo addirittura una banda di quattro malviventi. Nel frattempo però, una vicina di casa un pò troppo curiosa nota lo strano comportamento della ragazza e intrufolatasi nel suo appartamento, scopre la testa del ladruncolo e avverte la polizia. Intanto all'atelier si stanno organizzando i preparativi per una festa in maschera e il manager chiede a Thana di accompagnarla alla festa, la ragazza accetta, ma nel suo sguardo si capisce che ha già in mente un piano. La sera della festa la follia di Thana esplode completamente quando il manager cerca di dar libero sfogo alle sue pulsioni fino a questo momento represse (le maschere indossate dai due non potevano essere più perfette: lui vestito da vampiro e lei da suora), e impugnata la pistola, lo uccide. Poi comincia a fare una strage fra i partecipanti maschili finchè non viene fermata (guarda caso proprio da una donna) una delle colleghe di lavoro, che la pugnala alla schiena.