28.7.12

HAUSU


Giappone
1977
87 minuti
colore
1.33:1





Vero e proprio delirio pop-psichedelico degli anni '70. Allucinato e allucinante. Insensato e stupido fino al midollo per quanto concerne la sceneggiatura, ma potentemente ipnotico ed affascinante sotto l'aspetto visivo, che ne fa il suo vero punto di forza e che resta, chiariamolo subito, l'unico, incontestabile motivo per cui Hausu meriti la visione. 
Parte come una strampalata commediola per teen-ager, con un gruppo di giapponesine urlanti a far da protagoniste. Quando una di loro scopre che il padre vuole risposarsi, rinuncia alla vacanza estiva già programmata e decide di passare con le amiche, qualche giorno nella "hausu" di una sua zia che non vedeva da anni. Peccato che quest'ultima in realtà sia una sorta di strega (che rivive per poter rincontrare un giorno il suo fidanzato, disperso durante la Seconda Guerra Mondiale) intenzionata a cibarsi delle scanzonate giovincelle... 
Per più di una mezz'ora abbondante non succede praticamente nulla! A meno che qualcuno non si diverta guardando 6 ragazzine tutte salti e urla che escono dalla scuola, fanno commentini sui professori e partono per un lungo viaggio in direzione di quella Hausu che, verso metà film, diventerà una micidiale trappola infernale affamata di carne umana dove pianoforti carnivori, arti amputati che volano, scheletri danzanti, disegni che si animano, armadi sanguinanti e gatti sputasangue si fondono con gli esuberanti e lisergici virtuosismi di macchina diretti con grandissima maestria da Obayashi (autore proveniente dagli spot pubblicitari), ralenty, stop-motion, colorazioni in tinte acide... e mai come in questo film quello che conta sono esclusivamente le immagini.
Puro stile slapstick, pura psichedelic-art!
Da culto il gatto Fiocco di Neve, vero "attore" del film!
Da dimenticare invece la stupida canzoncina che suona per tutta la durata, una delle cose più odiose abbia mai sentite.

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